Pagina iniziale / Notizie / Farfalle e cambiamenti climatici: un nuovo articolo scientifico

Farfalle e cambiamenti climatici: un nuovo articolo scientifico

15 Ottobre 2025
Papilio alexanor

Papilio alexanor - Massimo Rosso

Dove e come conservare le farfalle di fronte al cambiamento climatico: un approccio modellistico per Papilio alexanor

Un importante studio sulla farfalla protetta Papilio alexanor è stato recentemente pubblicato su Biodiversity and Conservation, una delle più importanti riviste scientifiche internazionali dedicate alla ricerca e alla conservazione della biodiversità mondiale.

La ricerca, condotta da Luca Anselmo (dottorando dell’Università di Torino) insieme a Enrico Caprio, Andrea Baruzzi, Matteo Serafini e Simona Bonelli, mira a individuare strategie di conservazione efficaci per mantenere le popolazioni di questa specie in un futuro fortemente influenzato dai cambiamenti climatici, già in atto. Le farfalle rappresentano infatti ottimi indicatori ambientali di un mondo che cambia rapidamente: rispondono alle variazioni climatiche spostando i propri areali, generalmente verso nord e verso quote più elevate. Inoltre, la chiusura progressiva degli ambienti aperti, dovuta all’abbandono delle attività tradizionali, sta causando la perdita di habitat idonei per molte specie. Un segnale concreto di questa tendenza è emerso anche dal recentissimo aggiornamento della Lista Rossa delle farfalle europee, che evidenzia un ulteriore declino per numerose specie.

Per stimare gli effetti del cambiamento climatico su Papilio alexanor, il team ha condotto un’estesa attività di campo tra il 2021 ed il 2023 sia nella porzione italiana sia in quella francese dell’areale della specie, raccogliendo dati sulla presenza e sui siti riproduttivi. I bruchi sono stati cercati sulle due piante nutrici utilizzate da questa farfalla nell’Europa meridionale: Ptychotis saxifraga e Opopanax chironium.

Sono stati poi costruiti modelli specifici relativi all'utilizzo di ciascuna pianta nutrice, in modo da valutare eventuali differenze nella risposta della specie ai cambiamenti climatici. Le proiezioni future, ottenute tramite complesse simulazioni, si basano su tre diversi scenari climatici, caratterizzati da diversi livelli di gravità. Inoltre, sono stati individuati i possibili corridoi ecologici che potrebbero favorire lo spostamento della specie verso aree climaticamente idonee in futuro, sperimentando algoritmi derivati dalla teoria dei circuiti elettronici.

I risultati mostrano differenze sostanziali di nicchia ecologica a seconda della pianta nutrice utilizzata. Soprattutto, indicano una rapida perdita di condizioni favorevoli alle basse quote per le popolazioni associate a P. saxifraga, mentre le popolazioni legate a O. chironium mostrerebbero una maggiore stabilità, ma con una probabile scarsa disponibilità di piante nutrici.
Le simulazioni hanno permesso di individuare le aree idonee in futuro più accessibili per la specie, ovvero le aree che potrebbero assicurare la sua sopravvivenza a condizione che vengano applicate misure di gestione mirate al mantenimento degli habitat idonei.

Nel complesso, una larga porzione delle aree attuali e future della specie risulta coperta da Aree Protette. In particolare, sul versante italiano, le aree più importanti per la conservazione di Papilio alexanor si trovano all’interno dei territori gestiti dagli Enti dei Parchi delle Alpi MarittimeParco Alpi LiguriParchi Alpi Cozie, che in questi anni hanno dedicato importanti energie nella tutela e nel monitoraggio di P. alexanor. Su queste aree sarà ora importante individuare una gestione degli habitat efficace nel mantenere le condizioni idonee per le piante nutrici e quindi per la riproduzione e la sopravvivenza di questa emblematica farfalla.