Può raggiungere 2,90 m. di apertura alare e i 7 kg di peso. Queste caratteristiche lo rendono il più grosso uccello presente nel territorio alpino. Si tratta, inoltre, dell’unica specie tra gli avvoltoi in grado di nutrirsi di ossa grazie ad alcuni adattamenti morfologici e comportamentali. La sua struttura corporea lo pone in una posizione intermedia tra un rapace e un avvoltoio, d’altronde il nome deriva dai termini greci gyps (avvoltoio) e aetos (aquila).
Il gufo reale è il più grande rapace notturno d’Europa e uno degli uccelli più maestosi delle nostre montagne. L’apertura alare può raggiungere e superare i 180 centimetri, mentre il peso varia in media tra i 2 e i 3,5 chilogrammi, con femmine più robuste dei maschi. È inconfondibile per i grandi occhi arancio vivo e per i ciuffi di penne sul capo, che ricordano delle orecchie e che solleva soprattutto quando è in allerta.
Nei territori dove oggi sorgono i Parchi delle Alpi Cozie e in generale su tutto l’Arco alpino, il lupo si è estinto tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 a causa dell’attività venatoria umana. A partire dagli anni ’70 del Novecento, da un piccolo nucleo di lupi di sottospecie canis lupus italicus presenti nell’Appennino del Centro Italia (tra i 100 e i 200 individui) è iniziato un processo di crescita numerica e di ricolonizzazione spontanea che ha portato la specie a espandersi lungo tutto lo stivale.
La marmotta è un roditore diurno che vive nei prati alpini. Si nutre di erbe e insetti, scava tane complesse e va in letargo da ottobre ad aprile. I piccoli nascono dopo 30-35 giorni di gestazione e rimangono nella tana per 40 giorni. I predatori principali sono l'aquila reale e i carnivori terrestri.
Da anni una popolazione di passera lagia nidifica nei prati sfalciati e pascolati dell'alta Valle di Susa, in due Siti della rete Natura 2000 gestiti dai Parchi delle Alpi Cozie. Ha colonizzato un’area sul versante sud-sud ovest nei comuni di Sestriere e Cesana Torinese, tra 1350 e 2000 m di quota che negli ultimi decenni hanno visto una drastica diminuzione delle pratiche agro-pastorali tradizionali con il conseguente rischio di perdita dell’elevato grado di biodiversità vegetale e animale legato ai prati sfalciati e pascolati.
La pernice bianca (Lagopus muta) un uccello alpino delle dimensioni di un piccione che vive in alta quota, oltre alberi e arbusti. Lassù al confine tra praterie d’alta quota e pietraie, generalmente tra 1800 e 2700 metri, salendo oltre i 3000 metri in estate e autunno.
Il pino cembro è l'unico pino autoctono con aghi raccolti in ciuffi di 5 e produce coni cilindrici, di colore violaceo, contenenti semi avvolti da un tegumento rigido (pinoli)