E’ in arrivo la Sedicesima edizione di "Chantar l'Uvèrn. Dall’Epifania a Pasqua, frammenti di lingua e cultura occitana, francoprovenzale e francese": la rassegna culturale che valorizza creazioni originali e promuove la lingua e la cultura occitana, francoprovenzale e francese attraverso una ricca e capillare animazione territoriale con eventi musicali, teatrali, antropologici, documentaristici ed ambientali.
Tra le specie tutelate all’interno delle aree protette non bisogna dimenticare l’homo sapiens. Questa rubrica, che si occupa abitualmente di spiegare le limitazioni imposte alle attività umane per preservare l’ambiente, si concede una divagazione dedicata a un obbligo introdotto per motivi di sicurezza in situazioni di pericolo valanghe: quello di avere con sé Artva, pala e sonda su terreni innevati in tutto il territorio montuoso italiano, non solo nei parchi.
Sabato 3 dicembre 2024 è andato in onda su Geo un interessante servizio girato nel Parco Naturale Orsiera Rocciavré. La popolare trasmissione RAI dedicata all’ambiente e alle sue meraviglie ha infatti raccontato un’erba – il timo serpillo – e le sue molteplici proprietà culinarie e officinali con la consueta competenza condita da riprese spettacolari all’interno delle Aree Protette delle Alpi Cozie. Un vero motivo di orgoglio per un Ente Parco che si occupa di tutelare e valorizzare il patrimonio naturale dei propri territori.
L’inverno è la stagione più complicata per molte specie che vivono in montagna. Le attività di escursionismo invernale e scialpinismo rappresentano un disturbo – talvolta una minaccia – per i delicati equilibri ecologici di un ambiente già messo a dura prova dagli elementi naturali.
Situate nel Piemonte occidentale al confine con la Francia, le valli Chisone, Germanasca e Pellice sono studiate in questo volume sotto il profilo delle vie di comunicazione e della mobilità di persone, merci, idee.
Nei parchi non si caccia
In Piemonte la Legge Regionale n.19/2009 all’articolo 8 afferma che «Nelle aree protette istituite e classificate come parco naturale e riserva naturale si applicano i seguenti divieti: a) esercizio di attività venatoria; b) introduzione ed utilizzo da parte di privati di armi, esplosivi e qualsiasi mezzo distruttivo o di cattura, se non autorizzati nominativamente».
La migliore arma contro gli avvelenamenti del bestiame è data dalla precisa conoscenza delle piante e dall'individuazione tempestiva. Un progetto che coinvolge ASL TO3, Ipla, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta e Parchi Alpi Cozie con lo scopo di produrre una nuova metodologia di test diagnostico per identificare le piante tossiche.
I motivi di un divieto
In Piemonte la raccolta dei funghi è regolamentata dalla Legge regionale n. 24/2007 che, in sintesi, consente la raccolta dall’alba al tramonto di una quantità giornaliera individuale non superiore ai 3 kg a tutti coloro che siano dotati dell’apposito titolo. Limitazioni geografiche all'interno delle aree protette istituite ai sensi della normativa regionale vigente e dei siti costituenti la rete Natura 2000 individuati dai relativi organismi di gestione.
Nelle Aree Protette delle Alpi Cozie, come in tutto il territorio regionale piemontese è vietata la circolazione con mezzi motorizzati su percorsi fuoristrada ai sensi della Legge Regionale n. 32/1982. Il divieto, come si legge, «è esteso anche ai sentieri di montagna e alle mulattiere, nonché alle piste e strade forestali». Si tratta dell’articolo 11 inserito, non a caso, nel testo intitolato «Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale» perché indubbiamente il traffico veicolare ha un impatto sugli equilibri ecologici. Ma cosa si intende per “percorsi fuoristrada”? In sostanza tutto ciò che non è inserito nella viabilità statale, regionale, provinciale o comunale.
Nel corso dell’estate, i guardiaparco sono intervenuti in diverse occasioni per richiamare persone in mountain bike che percorrevano, all’interno dei Parchi Alpi Cozie, itinerari e sentieri vietati all’accesso delle biciclette. Qualcuno si è giustificato segnalando che aveva seguito le indicazioni scaricate da alcuni siti internet o da alcune app, ma purtroppo il regolamento di un’area protetta non ammette l’ignoranza della norma. Ne approfittiamo, quindi, per ribadire le limitazioni previste nelle Aree Protette delle Alpi Cozie e spiegarne le motivazioni.